In poche parole, ecco cosa è Tuttipazziperglielfazzi

Nel 2012, quando una delle bimbe di Maya aveva poco più di due anni, abbiamo scoperto la tradizione americana, legata a un libro pubblicato del 2005, di Elf on the Shelf secondo la quale, nel mese di dicembre, un elfo di Babbo Natale entra nelle case dei bambini sotto forma di pupazzo che si anima solo di notte, quando non viene visto, organizzando piccoli scherzi, mettendosi in situazioni buffe, o portando dei piccoli doni ai bambini.

Ci è subito piaciuta tantissimo - ogni cosa magica ci conquista facilmente -, solo che due cose ci trattenevano dall'abbracciarla completamente.

Cosa non ci piace di Elf on the Shelf

Nella versione originale americana, l'idea che sta alla base del gioco è che l’elfo – sistemato in un punto privilegiato della casa, come appunto una mensola – tenga d’occhio il comportamento dei bambini durante il giorno per poi tornare ogni notte al Polo Nord per fare rapporto a Babbo Natale e dirgli se i bambini sono stati buoni o cattivi.

Questa cosa non ci piace proprio perché si basa sul sistema di "ricatti e ricompense" per il quale il bambino dovrebbe comportarsi bene solo per poter ottenere il premio del regalo di Natale, con l'implicita minaccia che l'elfo potrebbe anche fare la spia con Babbo Natale per indurlo a non portare i regali.

Oltre a questo, troviamo che ridurre la presenza dell'elfo nelle case a un ruolo di controllore che giudica se un bambino è meritevole o meno di ricevere dei doni, concentri tutta l'attenzione sulla meta finale, sui regali sotto l'albero, mentre per noi è importante che il mese di dicembre - mese di Avvento - sia dedicato all'attesa, allo stare insieme, alla gentilezza e al calore famigliare.

Proprio per questo, non ci piace nemmeno la regola per la quale l'elfo non può essere toccato, pena la perdita della sua magia e cioè della capacità di animarsi durante la notte.

Se conoscete qualcuno che ha ospitato un aiutante di Babbo Natale nel mese di dicembre, sapete bene che l'elfo diventa un membro della famiglia, un amico che i bambini amano coccolare, con il quale giocano, per il quale costruiscono case e palazzi. Impedire loro di toccarlo, ci pare un'inutile crudeltà. 

La magia è negli occhi di chi sa vederla, tenere o non tenere in mano un pupazzo non la intacca minimamente.

Tuttipazziperglielfazzi

La nostra versione del gioco è nata proprio modificando quello che non ci piaceva.

Noi raccontiamo ai bambini che Babbo Natale manda, nelle case di chi ha abbastanza pazienza per accoglierli, i suoi elfi più giovani e monelli, in modo che, stando in compagnia di bravi bambini e famiglie amorevoli, possano migliorare le loro maniere, fare qualche scherzo in meno e diventare un po' più gentili.

L'elfo può essere toccato, coccolato, abbracciato e sbaciucchiato. La magia non se ne va, anzi, diventa più forte!

Ogni notte l'elfo si anima e gironzola per la casa, combinando piccoli guai, facendo scherzi, giocando con i
pupazzi e le bambole dei bambini, portando qualche dono...a volte, in occasioni speciali, torna anche al Polo, ma mai per fare la spia!

E poi, già che c'eravamo, abbiamo pensato che i Pixy nordici di Maileg fossero molto più carini, quindi i nostri elfazzi sono in morbido tessuto con vestiti curati nei minimi dettagli.
Ovviamente ognuno è libero di scegliere il pupazzo che preferisce, il gioco non cambia!

Qualche regola per giocare

Questo dell'elfo è un gioco, e come tale va preso, ma se conoscete qualcuno che ha già partecipato, saprete che per i bambini diventa una cosa molto seria.

Come accade? Quasi tutto dipende da voi, da quanto sarete bravi ad accendere la scintilla della magia e a tenerla viva per tutto il mese.

Il gioco è molto libero e ognuno può declinarlo a seconda delle esigenze della famiglia, ma ci devono essere alcuni punti fermi:

1. l'elfo NON è un pupazzo, l'elfo viene mandato da Babbo Natale e di giorno FINGE di essere un pupazzo, animandosi solo di notte, perché le creature magiche non possono farsi vedere da noi;
2. l'elfo arriva il 1 dicembre e riparte il 25, quando Babbo Natale passerà da casa vostra per portare i doni. Può entrare nelle vostre case dalla porticina magica, ma può anche arrivare in qualsiasi altra maniera (trovarlo in macchina? trovarlo fuori dalla porta? farlo arrivare con un mezzo speciale tipo paracadute o aereo di carta? insomma assolutamente libero anche questo)

NON SI DEVE:

1. scegliere l'elfo sul sito insieme ai bambini;
2. venire in negozio con i bambini a prenotare/ritirare l'elfo;
3. dare l'elfo ai bimbi prima del 1 dicembre;
4. tenere l'elfo a casa oltre il 25 dicembre.

Noi suggeriamo anche di mantenere la storia dell'elfo un una sfera privata. Non portarlo a scuola, o in giro è una forma di rispetto per i bambini che non hanno l'elfo a casa, oltre che una sicurezza per i vostri bambini. Potrebbero incontrare qualcuno che li prende in giro, o svela la magia, oppure potrebbero perdere il loro elfo e - trattandosi di edizioni limitate - è praticamente impossibile riacquistare un elfo uguale a quello smarrito.

Le regole sono poche, ma è importante rispettarle se volete far vivere la magia degli elfi di Natale ai vostri bambini e non rovinare il gioco a chi già lo fa.​

Il gioco dura un mese e forse, soprattutto i bambini più piccoli, non lo seguiranno da subito, a volte qualcuno ne è un po' intimorito, ma finora abbiamo avuto solo notizie di grandi amori se voi genitori ci mettete il giusto impegno e costanza.

Se pensate di non averne voglia, tempo, capacità il nostro consiglio è di non iniziare proprio.

Risorse utili:

Il nostro gruppo Facebook Tuttipazziperglielfazzi dove trovate idee, suggerimenti e momenti di condivisione - e di supporto emotivo dopo l'ennesima sveglia nel cuore della notte per sistemare l'elfo ;-)​

L'hashtag #tuttipazziperglielfazzi su Instagram

Le migliaia di idee che si trovano su Pinterest

Gli elfi e tanti accessori li trovate nella sezione Tuttipazziperglielfazzi del nostro sito!